Un iter lungo e con al centro diversi episodi ricostruiti dagli inquirenti attraverso una serie di intercettazioni ambientali nell’auto del legale e nel casolare di Limbadi di Pantaleone Mancuso
Il commento a margine della manifestazione a Catanzaro: «Il vostro sostegno è un invito a contrastare un fenomeno che rappresenta una minaccia globale» (ASCOLTA L'AUDIO)
FOTO-VIDEO| Presenti rappresentanti delle istituzioni, mondo dell’associazionismo e cittadini. La mobilitazione scattata dopo le rivelazioni riguardanti la preparazione di attentato contro il magistrato calabrese (ASCOLTA L'AUDIO)
Vincenzo Alvaro e Antonio Carzo sono stati arrestati nell'ambito dell'operazione Propaggine. Durante gli interrogatori di garanzia hanno fatto scena muta quasi tutti gli indagati
I giudici di Reggio Calabria hanno assolto tutti gli indagati per 416 bis perché il fatto non sussiste, per il resto confermata la sentenza di primo grado
Dalle carte dell'inchiesta che ha determinato l'arresto del primo cittadino di Cosoleto emergerebbe un presunto patto preelettorale che l'amministratore non stava rispettando salvo poi cedere. Le intercettazioni
Così Antonio Carzo ringraziava i mammasantissima di Sinopoli. È quanto emerge dall'inchiesta che ha portato all'arresto di 43 persone tra cui il sindaco di Cosoleto. Proprio le cosche del paese reggino avrebbero messo radici nella Capitale
Il primo cittadino del piccolo centro dell'Aspromonte è anche imputato dal 2017 nel processo Cumbertazione nel quale è accusato a piede libero di turbativa d'asta aggravata
L’inchiesta aveva portato all’arresto di 11 persone ritenute appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta Zagari-Avignone. Il provvedimento è stato eseguito nei confronti di un uomo che anche se ancora detenuto avrebbe continuato a gestire l’attività commerciale attraverso la moglie
Al vertice della struttura criminale ci sarebbero stati Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, entrambi appartenenti a storiche famiglie di ‘ndrangheta del Reggino. Complessivamente 43 gli arresti nell'ambito dell'operazione Propaggine. Coinvolto anche il sindaco di Cosoleto (ASCOLTA L'AUDIO)
VIDEO| Il primo cittadino è finito ai domiciliari nell'ordinanza di custodia emessa dal gip su richiesta della Dda reggina contro la cosca Alvaro Penna di Sinopoli nell'ambito dell'inchiesta Propaggine. È accusato di scambio politico-mafioso (ASCOLTA L'AUDIO)
L'operazione coordinata dalla Dia ha consentito di sgominare una cellula della criminalità calabrese radicata nella Capitale. Per quanto riguarda il versante calabrese le indagini sono focalizzate sulla cosca Alvaro Penna
Marco Geria ha dichiarato al pm che non c’era volontà di ucciderlo: «Volevamo rubare un motorino e non lo abbiamo visto». I due sono accusati di tentato omicidio
Nel giro di due giorni abbiamo saputo che lo Stato non lo vuole alla guida della Procura nazionale antimafia e che la 'ndrangheta vuole farlo saltare in aria. Ma ora il procuratore capo di Catanzaro è ancora più forte perché l’opinione pubblica è al suo fianco in una sorta di Fort Alamo da difendere a ogni costo (ASCOLTA L'AUDIO)
Sono 36 i ricorsi rigettati e 39 dichiarati inammissibili. Il processo scaturito dalla maxi inchiesta contro le infiltrazioni della 'ndrangheta in Emilia
Il governatore: «Quando andiamo a Roma a chiedere le risorse dobbiamo dire che la parte prevalente della Calabria è fatta da persone che lavorano e che vogliono contrastare la violenza e la stupidità delle organizzazioni criminali»
VIDEO| I piani della criminalità organizzata sarebbero emersi a seguito di una intercettazione captata in Sudamerica. La politica si schiera con il magistrato calabrese: «Sia garantita a lui e alla sua famiglia massima sicurezza»
VIDEO| «Lo vogliono far saltare in aria nel percorso tra casa e Procura», l’intercettazione captata in Sud America e trasmessa alle autorità italiane. Negli spostamenti del magistrato ora viene usato anche un disturbatore di frequenze per inibire eventuali radiocomandi
Era stato condannato a otto anni di carcere nell’ambito di un’indagine della Dia di Catanzaro per concorso esterno in associazione mafiosa e a sei anni e quattro mesi per associazione a delinquere
È ritenuto esponente di spicco della cosca De Stefano-Tegano. Alla guida di un furgoncino, dopo un primo impatto, i due giovani avrebbero tentato di colpirlo nuovamente. Per i magistrati «hanno agito in concorso con ignoti mandanti»
Era la mattina del 3 maggio del 1982 quando l'imprenditore saltò in aria sotto la sua abitazione. Aveva denunciato illeciti nella gara d'appalto per il porto di Bagnara