“Ho governato con l’acceleratore, non posso fermarmi ora”: dietro la decisione la paralisi amministrativa e la voglia di una nuova legittimazione popolare. E adesso il campo largo è nel caos
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Una decisione maturata nelle ultime due settimane, incontri istituzionali con i vertici del centrodestra e poi la decisione, studiata a tavolino, per prendere in contropiede gli avversari e forse anche parte della sua stessa coalizione.
Roberto Occhiuto ha annunciato le sue dimissioni nel pomeriggio, con un video girato questa mattina sul cantiere dell'ospedale di Catanzaro, con una mossa studiata e, come emerge in questi minuti, ampiamente concordata con il resto dei leader nazionali.
Gli incontri con Meloni e Tajani e la decisione: mi dimetto e mi ricandido
In questi quattro anni, su molti fronti, il presidente Occhiuto ha governato con il piede sull'acceleratore (e con un decisionismo mai visto): nell'ultimo mese e mezzo, si è reso conto che la macchina amministrativa si era totalmente arenata. Troppa paura per le perquisizioni, troppo timore per ogni atto e nessuno disponibile a portare avanti i processi.
Da qui, la decisione e l'inizio dei colloqui romani.
Nelle ultime due settimane ha incontrato il premier Giorgia Meloni, il segretario e ministro Antonio Tajani e con lui Lupi, Salvini e i leader del centrodestra: Occhiuto ha presentato la sua idea, un rilancio per una nuova legittimazione popolare. Andare ad elezioni, vincere e fare altri cinque anni riequilibrando anche i rapporti di forza interni.
Riunioni concitare, incontri ravvicinati e poi l'ok dei leader. Si prova ad andare dritto, i giocatori di poker lo definirebbero un all in, per prendere in contropiede gli avversari.
Il Partito Democratico preso in contropiede
Adesso si apre una partita tutta nuova: il Partito Democratico e il cosiddetto campo largo avevano iniziato con il solito lungo percorso delle cabine di regia, degli accordi, degli equilibri. Occhiuto però ha preso tutti in contropiede, ha preso la palla e l'ha portata da solo a centrocampo: triplice fischio, legislatura chiusa.
Però, la palla torna subito a centrocampo, per una nuova e complicata partita.