I medici cubani, ormai lo abbiamo capito tutti, anche quelli che all’inizio ironizzavano, sono una benedizione per la sanità calabrese. Ma, al netto della vocazione più o meno accentuata a seconda dei casi, restano dei professionisti, gente che ha studiato per svolgere un lavoro altamente specializzato, molto richiesto e, spesso ma non sempre, ben remunerato. Quindi non dovrebbe stupire più di tanto se qualcuno decide di mollare il pubblico e andare a lavorare nel settore privato. Se non fosse che questi medici sono qui proprio per aiutare il sistema sanitario calabrese a non collassare.

È successo a Vibo Valentia, dove attualmente i medici cubani in servizio nei vari presidi ospedalieri, a cominciare dallo Jazzolino, sono 25. Qui, nel vecchio nosocomio cittadino che cerca di sopravvivere a se stesso nell’attesa che venga finalmente terminato il nuovo ospedale atteso da 20 anni, fino a circa un mese fa era in servizio nel reparto di Ortopedia uno dei camici bianchi della brigata cubana in forza all’Asp vibonese. Era, perché adesso questo ortopedico esercita a Villa dei Gerani, con un regolare di contratto di lavoro che si suppone molto più remunerativo di quello che lo legava alla struttura pubblica.

Continua a leggere su IlVibonese.it,